A cosa serve una legge?
59 morti in un anno!!!


Un compagno è stato ucciso dalle solite "forze dell’ordine" che freddamente lo hanno assassinato.

Dopo un lancio di molotov contro il Ministero di Grazia e "Giustizia" per protestare contro la condanna a 9 anni di carcere al compagno anarchico Giovanni Marini, alcuni compagni stavano scappando quando una guardia carceraria, dopo averli inseguiti, ha sparato e ha ucciso Mario Salvi mentre questi stava camminando tranquillamente.

Ma questo non è importante.

L’opinione pubblica si è quasi dimenticata del morto; quello che rimane è la ferma condanna "degli atti di teppismo e di vandalismo" che i gruppi, a cui Mario apparteneva, hanno fatto.

"Bisogna difendere i cittadini, bisogna che ci sia l’ordine".

Ma chi li difende i cittadini quando chi spara in mezzo alla folla è proprio la polizia?

Ma quale ordine? Quello dello stato e della D.C.?

Quello che condanna a 9 anni il compagno Marini, colpevole di essersidifeso da un’aggressione fascista, che fa cadere Pinelli da una finestra, che massacra a bastonate Serantini, che schiaccia sotto un camion Zibecchi, tutti colpevoli di essersi ribellati ad un sistema che li sfrutta.

Certo, le azioni di Mario Salvi e compagni possono essere definite provocatorie, ma solo da quei partiti come il P.S.I. che approvano la legge reale, o come il P.C.I. che si oppongono solo a parole, ad una legge che dà alla polizia il permesso di uccidere.

Ma forse non possono fare altro, non possono permettere che la forza rivoluzionaria del proletariato esploda ma la devono imbrigliare con la loro politica riformista, e quindi devono fermare le forme di lotta autonome che potrebbero generalizzarsi. Queste azioni noi non le definiamo provocatorie anche se non le riteniamo utili (oggi) alla crescita della coscienza rivoluzionaria degli sfruttati, perchè nascono dalla rabbia dei proletari per le loro sempre più gravi condizioni di vita e per le condanne inflitte a quelli (Marini, Dalla Savia, Di Gennaro) che come loro lottano in prima persona contro lo sfruttamento e il sistema borghese.

Ci conforta comunque la mancanza assoluta di risposta (a Milano) delle sedicenti "forze rivoluzionarie" ex -extraparlamentari che dovranno giustificarsi di fronte ai compagni.

Queste forze " a sinistra " che si mobilitano per l’ingegner Marotta ,cugino di Moro, ucciso "per caso" alcune settimane fa a Roma, non si muovono poi per un compagno assassinato; come mai?

Si, insomma un altro compagno è morto! A quando il prossimo ?!?


Collettivo Libertario Novatese 1977